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LA VIA DELL'ARTISTA

Aggiornamento: 2 ott


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C'è un libro, scritto da Julia Cameron ed intitolato "The Artist's Way", che si propone di aiutare tutti quegli artisti che trovandosi in un momento di crisi creativa, hanno bisogno di ritrovare sé stessi e la spinta verso la propria capacità partoriente. Mi pare che nel libro l'autrice si sia posta un obbiettivo alquanto ardito. Non voglio convincere nessuno delle mie opinioni al riguardo in queste mie poche righe ma a me sembra che l'oceano di testi di cui quello menzionato é solo una piccola goccia sia solo un cumulo di spazzatura. Per non parlare poi dell'abnorme mole di informazione digitale al riguardo di ogni forma d'arte possibile ed immaginabile: in teoria tutti potremmo diventare artisti, basterebbe passare un po' di ore al giorno davanti ad un computer a divorare in modo ossessivo tonnellate di YouTube. La gente ci crede davvero, questa è la cosa più inquietante. Una lobotomizzazione di massa nell'obbiettivo commerciale di vendere di tutto di più a legioni di imbecilli, e di imbecilli è pieno il mondo.

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La verità è solo e soltanto una: si è artisti se, attraverso l'essere fino in fondo sé stessi, si shocka in qualche modo la gente. Salvador D'Ali, Jim Morrison, Jimi Hendrix, Andy Warhol, Dante Alighieri, Caravaggio, Picasso, Freddie Mercury, Carmelo Bene, tutta gente fedele a sè stessa. Fino in fondo. E da sempre essere se stessi è la cosa più difficile in assoluto, ma è anche il motivo ultimo per cui vivere. Il resto è soltanto chiasso. L'essere se stessi costituisce già di per sé un atto rivoluzionario in una società fatta di maschere e falsi d'autore (o meno). È esattamente ciò che gli artisti che ricorderemo ancora tra secoli hanno avuto il coraggio di fare o semplicemente hanno fatto e basta, senza alcun coraggio perché alla fine non potevano fare altrimenti. Il confine tra arte e follia é dunque estremamente labile.

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Da sempre la massa (grandemente ignorante) ha confuso i concetti di arte ed intrattenimento, non afferrandone la profonda differenza. L'arte, infatti, non deve intrattenere. Non deve AFFATTO intrattenere. L'intrattenimento è operato da individui lontanissimi dall'essere artisti, il cui unico fine è quello di strappare applausi nell'obbiettivo di un compenso monetario. È importante che esista l'intrattenimento per motivi socio-economici, ma l'arte non ha nulla a che vedere con tutto ciò. Volete, o meglio, sentite di essere artisti? Siatelo allora. Basta essere sé stessi. Via le formule, via le tecniche da baraccone, via la concentrazione sul pubblico pagante. Via tutto. Un artista è tale quando è nudo e l'essere nudi è la più grande delle forme d'arte, perché da sempre l'essere umano teme il giudizio altrui, mortificando la propria essenza a causa di questa paura e dunque rinunciando alla propria bellezza. L'artista è appunto chi non teme affatto il giudizio altrui perché nella sua follia non riesce nemmeno a vedere chi lo può giudicare, e ciò È shockante.

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C'è davvero bisogno di nuovo di artisti. Ce n'è un bisogno impellente in questa epoca in cui il nefasto fordismo da penoso sogno americano è arrivato al cuore perfino della forma d'arte musicale.

Dunque, vi sentite artisti? Siate voi stessi fino in fondo. Fino al fondo. Ed accettate il caro prezzo da pagare in cambio della impagabile sensazione di essere vivi.


 
 
 

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